“Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato o di preoccuparmi del futuro. Oggi ho imparato a vivere nel momento presente, l’unico istante che davvero conta. Oggi so che questo si chiama benessere.”
Charlie Chaplin
Il nome nasce dall’unione delle parole Bioenergetica e Gestalt e si basa su un’integrazione dei due approcci che sottolineano entrambi:
- il valore del corpo, come strumento per attivare l’energia, per far affiorare le emozioni ed esprimerle in maniera completa;
- l’importanza dell’esperienza vissuta, senza interpretazione da parte del counselor;
- l’operare nel presente, ovvero nel qui e ora;
- il coinvolgimento attivo ed empatico del counselor, con la sua intuizione, creatività e congruenza.
Tale integrazione si basa su un preciso dato storico-culturale: i fondatori dei due approcci Alexander Lowen per la Bioenergetica e Fritz Perls per la Gestalt sono stati entrambi allievi o pazienti di Wilhelm Reich, psicanalista a sua volta allievo di Freud, che per primo ha portato l’accento sul valore del corpo nella terapia. Venne sconvolto il setting tradizionale della psicanalisi e furono poste le basi di quelle che poi sono diventate le “psicoterapie corporee” nell’alveo della cosiddetta psicologia umanista
Nella relazione con il cliente, pertanto, il counselor a indirizzo bioenergetico-gestaltico coniuga sempre la parte verbale con quella corporea, portando alla consapevolezza quanto comunicato in maniera implicita attraverso il linguaggio del corpo, accompagna il cliente a esplorare le proprie difficoltà e a promuovere le proprie risorse, finalizzate a soddisfare il desiderio di cambiamento evolutivo e una migliore qualità della vita. Si tratta di un lavoro attento e graduale, che tiene conto dell’associazione fra i meccanismi corporei e le percezioni emotive, offrendo al cliente la possibilità, nel rispetto dei suoi tempi e spazi, di lasciare andare inibizioni e condizionamenti e a manifestare con autenticità e libertà i propri talenti e potenzialità. Il counselor aiuta poi il cliente a integrare a livello cognitivo ciò che ha sentito, percepito e compreso durante l’esperienza. L’indirizzo biogestaltico prevede l’applicazione della metodologia teorico-esperienziale caratteristica sia della Terapia della Gestalt sia della Bioenergetica.
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